I quintetti strumentali

Il quintetto classico e romantico
CON

Quartetto Hadimova
Patrizio Rocchino, I violino
Carlo Coppola, II violino
Paolo Di Lorenzo, viola
Dario Orabona, violoncello

Andrea Bosa, pianoforte
Gaetano Falzarano, clarinetto

Produzione Fondazione Il Canto di Virgilio

DATA E ORARIO

Sabato 25 novembre 2023, ore 20.00

LUOGO

Domus Ars – Fondazione Il Canto di Virgilio
Via Santa Chiara, 10/c – Napoli

Presentazione

Dalla passione per la musica di quattro musicisti napoletani, Patrizio Rocchino (violino I), Carlo Coppola (Violino II), Paolo di Lorenzo (Viola) e Dario Nicola Orabona (Violoncello), nasce il Quartetto d’Archi Hadimova. Il nome, che scaturisce dalla fusione delle iniziali di illustri compositori del 700’, Haydn, Dittersdorf, Mozart, Vanhal, racchiude l’essenza della formazione cameristica. L’intensa attività concertistica, la duttilità della formazione, che fonda le radici nelle singole peculiarità dei quattro componenti, ha permesso al Quartetto d’Archi Hadimova di farsi apprezzare anche con pregevoli esecuzioni in formazione di Quintetto con strumenti solisti.
Con I quintetti strumentali, il Quartetto Hadimova propone all’ascolto due pietre miliari del repertorio: il Quintetto K.581 per clarinetto e archi Stadler di W. A. Mozart, e il Quintetto in mib magg. Op.44 per pianoforte e archi di R. Schumann, con due solisti d’eccezione: il clarinettista Gaetano Falzarano ed il pianista Andrea Bosa.
Terminato di comporre nel 1789 a Vienna, il Quintetto K.581 per clarinetto e archi è una delle pagine più dolci e struggenti della storia della musica. La pagina fu dedicata ad Anton Stadler, grande amico di Mozart e considerato il più grande clarinettista del tempo. La composizione raggiunge i vertici del capolavoro in quanto riserva una straordinaria parità nella conduzione del dialogo fra le singole voci e una preziosa fusione timbrica. E tutto questo è ben evidenziato nella poetica interpretazione del solista, il clarinettista Gaetano Falzarano, il cui suono, dolce, morbido e vellutato, non “sfora” mai, nemmeno quando lo strumento è spinto ai limiti della tessitura sia all’acuto che al grave, dove un controllo perfetto del suono diventa più difficile, ma non per lui. Dal suo canto, il Quartetto Hadimova ha sviluppato, invece, un suono terso e preciso, i quattro strumenti sono perfettamente bilanciati tra loro e dialogano in modo ideale con il solista, trovando quella tinta un po’ scura voluta da Mozart per una fusione perfetta col timbro del clarinetto.
Il Quintetto per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore op. 44 è una composizione di Robert Schumann, composta nel 1842. In questa composizione, una delle gemme più preziose di tutto il repertorio cameristico, si riscontrano tutti gli elementi tipici di una densità sinfonica di scrittura, proiettata verso quell’idealismo romantico da cui Brahms prenderà poi direttamente le mosse.
Il pianista Andrea Bosa sa ben fondere il suo strumento con gli archi. La sua tastiera si impone, trascina, crea un dialogo, in un gioco perfettamente calibrato fra condivisione perfino tenera – specie nel suo duettare con il violoncello – e una propulsione quasi provocatoria.

Il concerto è proposto nell’ambito della rassegna Tutta un’altra Musica, prodotta dalla Fondazione Il Canto di Virgilio con la direzione di Gianni Mola.

Per info: 0813425603 – segreteria@fondazioneilcantodivirgilio.it