Presentazione

Marina Iorio, geofisica e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, attraverso sei opere, straordinariamente innovative perché create a partire dall’elaborazione di dati multibeam (visualizzazione di fondali marini e oceanici) e realizzate con stampa a inchiostro acquarello ed acrilico su acciaio dbond, esprime la condizione di chi vive all’ombra di più vulcani.
Il racconto di una dimensione esistenziale che i napoletani conoscono bene e che si esprime nel dissidio interiore fra il desiderio di fuga e l’incapacità di metterlo in atto, per il forte radicamento che ognuno avverte con la propria terra d’origine.
Un legame d’amore tra Partenope e il suo Vesuvio. E allora, per esorcizzare l’angoscia provocata dall’imprevedibilità dei vulcani e dal senso di impotenza di fronte a un pericolo incombente, si ricorre al fuoco sacro della fede e ci si affida al soprannaturale (la divinità provvidente, i santi – San Gennaro), che per molti è solo una forma di autoinganno.

La mostra, a cura della storica dell’arte Diana Di Girolamo, è proposta nell’ambito del progetto Maggio dei Monumenti promosso e sostenuto dal Comune di Napoli.

Per info: 0813425603 – segreteria@fondazioneilcantodivirgilio.it