Fabbrica occupata
Menodramma iperbolico in prova
CON
Tony Laudadio, voce recitante
Francesca Laino, voce recitante
Martina Nappi, danzatrice
Scritto e diretto da Rosario Diana
Coreaografia, Rosario Diana, Martina Nappi
Scenografia, Benedetta Tramontano
Supervisione alla scenografia, Nera Prota
Collaboratori alla realizzazione della scenografia, Marco Chianese, Celeste Pignone, Antonella Laspagnoletta
Light design, Serenella Coscione
Aiuto regia, Ruggero Cerino
Regia, Rosario Diana
Produzione Fondazione Il Canto di Virgilio
DATA E ORARIO
Venerdì 20 gennaio 2023, ore 20.30
LUOGO
Domus Ars – Fondazione Il Canto di Virgilio
Via Santa Chiara, 10/c – Napoli
Presentazione
Dopo la prima Trilogia, dedicata alla questione filosofica del riconoscimento (rappresentata a Napoli fra il 2018 e il 2022), Rosario Diana porta in scena la seconda Trilogia sul tema dell’esclusione.
La prima tappa, Il buio sulla zattera, è un lavoro scritto nel 2016, rappresentato più volte e andato in scena in una nuova versione il 13 gennaio 2023 presso il Teatro “Alexandre Dumas” dell’Institut Français di Napoli. È il racconto-con-riflessione del naufragio nel 1816 della Medusa, nave ammiraglia di una spedizione francese verso il Senegal, nel corso del quale più di 150 passeggeri furono abbandonati alla deriva su di una zattera nell’oceano Atlantico, al largo dell’attuale Mauritania.
La seconda tappa della Trilogia, Nauaghía naufragium, andata in scena nel 2021, presenta – nella forma di un oratorio da camera – immagini del dolore dei migranti basate su storie personali reali.
Fabbrica occupata è la terza tappa: un monodramma iperbolico (distopico, se si preferisce) in prova (mostrato, dunque, nel corso del suo allestimento).
Lo spettacolo – ambientato nel 2036 – narra la vicenda immaginaria di un operaio prossimo alla pensione, il quale, per scongiurare il licenziamento provocato da un’imminente delocalizzazione, occupa in assoluta solitudine la fabbrica totalmente automatizzata nella quale è rimasto l’unico essere umano a lavorare.
Con la pièce, l’autore Rosario Diana (primo ricercatore presso l’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche) prova a chiarire che la sostituzione nel lavoro dell’uomo con l’automa non è di per sé un male, a patto però che si sia capaci di ristrutturare le società in modo tale che tutti possano godere del vantaggio di non lavorare o di lavorare meno.
La Trilogia di Diana raccoglie insieme tre viaggi nel mondo dell’esclusione dalla società, in cui, di fatto, a esser messo “fuori dall’umano” non è solo chi subisce l’atto di estromissione, ma anche chi lo compie, seppure con forme, condizioni di vita e conseguenze diverse: infatti l’uno resta “fuori” materialmente (con tutto ciò che questo significa per un progetto di vita), l’altro “solo” moralmente.
Per info: 0813425603 – segreteria@fondazioneilcantodivirgilio.it